sabato 16 maggio 2015

L'umiliazione delle donne

Le prima vittime della guerra in Bosnia ed Erzegovina sono state le donne, che hanno subito danni morali e fisici.
La violenza sessuale compiuta sulle donne è attualmente riconosciuta come una forma di genocidio, perché commessa per distruggere un gruppo specifico di individui. 
Le forze serbe, dopo la morte di Tito, si basarono sulla violenza sessuale e le torture fisiche per distruggere, usando questo come arma per la pulizia etnica. 
Oltre a questi stupri di massa venivano ammazzate, torturate, forzate a fare lavori senza dignità e senza limiti di età.
Queste donne vittime soffrono ora di molte malattie sia fisiche che mentali causate da questi atti che hanno violato, in passato, la loro libertà.
Molte sono rimaste invalide, non potranno più avere figli o addirittura rimaste da sole perché disonorate. 
Altre soffrono mentalmente per il trauma, hanno  sbalzi d’umore, depressioni e difficoltà nei rapporti sessuali e con le persone. 
Per l’amarezza, la paura del giudizio, la vergogna molte donne hanno deciso di non raccontare l’avvenuto, rimanendo in silenzio e, a causa di questo, non si sa quante sono le vittime. 
Solo attraverso le testimonianze di persone che hanno realmente vissuto questo, possiamo cercare di comprendere quanta sofferenza ci sia dietro, ma sarà difficile immedesimarsi completamente in queste persone.
In quanto ragazza mi sento umiliata per l’accaduto e penso che gli unici rimedi siano la punizione e il non dimenticare quanto successo.   

Michelle Masiero

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